martedì 12 febbraio 2013

The Following: nella rete del serial killer

Kevin Bacon è Ryan Hardy ex agente dell'FBI 


Già dalla prima puntata di The Following andata in onda su Sky1, Joe Carroll ha messo le cose in chiaro: non è certo un serial killer qualunque. Anzi, con il suo carisma e il suo sadico ingegno si propone come il candidato perfetto per contendere a Dexter Morgan il titolo di serial killer più pericoloso d’America.
The Following, in onda su SKY dal 4 febbraio, non è solo una delle più attese serie tv dell'anno,  è un social-thriller. La storia prende il via da alcune semplici, quanto inquietanti domande: l'FBI stima che negli Stati Uniti siano attualmente in azione 300 serial killer; cosa accadrebbe se tutti questi omicidi si mettessero in contatto tra di loro, creando una sorta di social-network? Come potrebbe cambiare la figura dell'omicida seriale (che di solito opera da solo, senza lasciare molte tracce dietro di se) nell'era dei social media, quando tutto è condiviso, tutti siamo 'following' di qualcuno e, al tempo stesso, abbiamo molti 'followers' sui nostri account Twitter e Facebook? La serie di Kevin Williamson risponde in maniera brillante a tutte queste domande, incorporando diversi meccanismi 2.0 all'interno della sceneggiatura: dalle azioni coordinate solo online (che ricordano tanto l'organizzazione dei flash-mob) alla gestione di identità multiple (chi è davvero il tuo vicino di casa? Cosa fa online?), passando per l'emergere di nuovi culti che obbediscono a misteriose logiche virali.
Ma quali sono le vere novità di The Following?
James Purefoy è uno spietato Joe Carroll
La prima sta innanzitutto nella sua vocazione sociale. Joe Carroll riesce infatti a creare un vero e proprio social network di assassini seriali e a trasformare l'interconnessione tra killer in una micidiale rete criminale. 
In secondo luogo, l'ispirazione. Per il killer di The Following il riferimento principale è lo scrittore americano Edgar Allan Poe, i cui racconti danno lo spunto al modus operandi di Joe Carroll: vedi l'ossessione per gli occhi, che secondo l'autore de Il gatto nero e Il cuore rivelatore rappresenterebbero la sede dell'animo umano.
Infine, l’ossessione di Carroll per l'ex agente dell'FBI Ryan Hardy (Kevin Bacon), l’unico ad essere stato in grado di entrare nella sua mente tanto da averlo catturato già una volta. L'elaborato piano del serial killer punta infatti ad attirare la sua attenzione e a renderlo in qualche modo protagonista di un "libro" che lo stesso Carroll vorrebbe scrivere.
Insomma, c'è abbastanza materiale perché The Following si imponga come una delle serie più innovative dell'anno. E questo lo dimostra anche l'uso che FOX ha deciso di fare dei social media per far continuare a vivere i personaggi online, anche dopo la fine di ogni puntata.
A partire, infatti, dal sito ufficiale www.fox.com/the-following si può accedere non solo ai classici materiali extra, con gli album del cast e i video del dietro le quinte, ma anche a risorse che espandono la storia a dismisura.
Basta seguire i diversi account social per vivere The Following come un'esperienza del tutto personalizzata. A cominciare da Facebook, dove è stata messa a disposizione un'applicazione Photo-Booth che permette di realizzare autoscatti con una poesia tatuata sul corpo (riprendendo così uno dei personaggi della puntata pilota) o di comporre una foto in compagnia del poliziotto buono (Kevin Bacon) o del killer cattivo (Joe Carroll).
Ma lo strumento che più farà la gioia degli appassionati della serie è senza dubbio il Tumblr "The Followers". Qui si possono trovare decine di tracce multimediali del contorto mondo creato dal professor Joe Carroll per arruolare i suoi seguaci online. Appunti di diario, registrazioni audio, mannaie e motoseghe (utilizzate chissà per cosa?), misteriosi scontrini, programmi di corsi universitari, audio da brivido.
Riuscirete a resistere al fascino di Joe Carroll e a non finire nella sua rete?
 



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