lunedì 21 gennaio 2013

Impasta che ti passa: tutto quello che volevate sapere sul pane fatto in casa


Se anche voi alle parole “Pane” e “fatto in casa”, iniziate ad avere l’acquolina in bocca come i cani di Pavlov,  ecco, siete nel posto giusto. Perché oggi voglio “iniziarvi” a questo sacro rituale che si tramanda da millenni.
Si, oggi sarò la vostra sciamana!
Anzitutto perché in tempi di crisi è bene saper fare un po’ di tutto - si a breve arriverà anche una retrospettiva sull’orticello da terrazzo - e poi perché oltre ad essere un passatempo economico, è anche divertente oltre che gratificante dal punto di vista creativo-mangereccio.
All’inizio fu la farina, poi venne l’età moderna col suo bagaglio di allergie alimentari e divennero le farine; quindi che la vostra esigenza sia di salute, di “credo” alimentare (ad esempio vegano o vegetariano), salutistico o di pura necessità creativa, sappiate che avete a disposizione una moltitudine di tipologie di farina da cui attingere. Da quella di kamut, dall’elevato contenuto energetico, a quella di riso, più digeribile e adatta a chi soffre di intolleranze o celiachia, a quelle di ceci, di grano saraceno, di castagne...e chi più ne ha più ne impasti!
Se proprio non sapete da dove iniziare vi consiglio di fare un salto su Menta e Cioccolato, un delizioso blog con tanto di pagina su Facebook, su cui potrete trovare idee per realizzare tantissimi tipi di pane e non solo.
Qui vi voglio invece dare una ricetta presa dal blog Sapori e Ricette, per fare il Pane di Kamut:

Ingredienti:
- farina di kamut, 600gr
- acqua tiepida, 400ml
- sale grosso, mezzo cucchiaio
- olio di oliva, 4 cucchiai
- lievito di birra, 15 gr
Preparazione:
Iniziamo ricetta mettendo il lievito all'interno di un bicchiere con dell'acqua tiepida e mescolate finché non si sarà sciolto completamente.
Versate poi la farina di kamut sopra una spianatoia e formate la classica forma della fontana: al centro versatevi il lievito sciolto, l'olio e il sale; iniziate ad impastare energicamente, ricordandovi di aggiungere l'acqua pian piano.
Quando avrete formato un panetto abbastanza morbido ed elastico, mettetelo a lievitare in un contenitore infarinato, ricoperto da un panno umido, finché non sarà raddoppiato. 
A questo punto, lavoratelo nuovamente con le mani e poi rimettetelo da parte a lievitare per un'altra ora circa. Una volta in cui avrete terminato anche la seconda fase di lievitazione, fate cadete l'impasto nella teglia per il forno ricoperta dalla carta apposita (senza toccarlo con le mani).Mettete a cuocere il tutto nel forno preriscaldato a 200° per 20 minuti (ci vuole più tempo se il forno è grande). Per verificare l'effettivo livello di cottura, fate la prova dello stuzzicadenti: se uscendo dall'impasto è asciutto e pulito, significa che la vostra pagnotta è pronta.
Quando il pane si sarà ben intiepidito, sarà pronto per essere gustato.

Quindi non avete proprio scuse per non mettervi subito all’opera, e ricordatevi di postare qualche foto delle vostre opere prima di divorarle!
Vi lascio con una filastrocca di Gianni Rodari intitolata “Il Pane” e tratta da Filastrocche in cielo e in terra che, personalmente, trovo perfetta per descrivere lo spirito racchiuso in un gesto semplice e altruista al tempo stesso, come quello del fare il pane.

Se io facessi il fornaio
vorrei cuocere il pane
così grande da sfamare
tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.
Un pane più grande del sole,
dorato, profumato
come le viole.
Un pane così
 verrebbero a mangiarlo
dall’India e dal Chilì
i poveri, i bambini,
i vecchietti e gli uccellini.
Sarà una data da studiare a memoria:
Un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia.


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